Giovanni Consolazione

BIOGRAFIA

Giovanni Consolazione, pittore nato a Gravina (Bari) il 12/08/1908 e morto a Roma il 14/05/1964 dove si era trasferito in modo definitivo nel 1939, si diplomò all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove in seguito ricoprì la carica d’insegnante titolare fino alla sua morte.

Sposato con Nietta Abruzzini, poetessa, con cui condivise i successi artistici, ebbe sette figli.

Negli ultimi anni della sua vita si è dedicato con successo anche alla scultura, le cui opere figurano tra le più importanti collezioni pubbliche e private: “Il Toro” è ora conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Roma. Invitato alle più importanti Esposizioni internazionali e nazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, ha ottenuto numerosi premi fra cui, Premio alla Mostra Nazionale del Nudo nell'Arte Roma 1947, Premio di Pittura Ministero della Pubblica Istruzione 1948, Premio Associazione Artistica Internazionale Roma 1948, Premio Mostra Internazionale « II lavoro nell'Arte » Suzzara,1951, Premio Mostra Nazionale d'Arte Sacra d’Assisi 1951; Premio Mostra Nazionale di Pittura a « Maggio di Bari », 1952, Premio Mostra Nazionale F.P. Michetti, Francavilla a Mare, 1953, Premio Mostra Nazionale Mezzogiorno, Napoli, 1953; Premio «Lazio» alla Quadriennale d'Arte di Roma, 1956, ecc..

Vincitore del Concorso Nazionale per l'esecuzione di due lunette in affresco al Quadriportico Monumentale del Verano, Roma 1949, dove sono visibili sul lato sinistro.

Ha fatto parte di numerose Commissioni tra cui:

Mostra del Mezzogiorno d'Italia nel Comitato Esecutivo e nella Commissione Giudicatrice; 

Commissione per gli inviti accettazione, collocamento opere e premiazione alla Mostra Nazionale dell'Agricoltura Esposizione Universale 1953; 

Commissario Italiano per i Premi Internazionali alla XXVII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, 1954; 

Commissario per l'assegnazione dei Premi del Ministero della Pubblica Istruzione, 1954.

Ha fatto parte del Consiglio d'Amministrazione della Triennale di Milano.

È stato Segretario Generale del Comitato Italiano dell'Associazione Internazionale per le Arti Plastiche per l'UNESCO, carica che ha mantenuto fino alla fine.

Tra le pubblicazioni:

Monografia di Valerio Mariani, dall'Istituto Grafico Tiberino, Roma 1949;

Cartella di 20 litografie originali presentata da Giuseppe Galassi, Roma, De Luca Editore, 1950;

Volume di “Disegni” presentato da Ugo Moretti, Edizioni d’Arte Argo, Roma 1950.

Monografia con tavole a colori a cura di Guglielmo Petroni, Roma, Edizioni Porfidi, 1953.

Ha collaborato a riviste e quotidiani nazionali ed esteri.

Le sue opere figurano nelle più importanti gallerie, musei e collezioni italiane, vaticane, francesi, statunitensi, argentine, danesi, inglesi, svizzere, palestinesi, spagnole.

Consolazione è stato padrone di una propria e particolarissima tavolozza, ha esemplificato la sua visione pittorica, ha messo a punto una tecnica nella quale sembra aver decantato i pochi elementi essenziali al suo procedimento; ma ciò che è importante non è stato uno stile raggiunto attraverso una ricerca, quanto l’averlo conseguito in assoluta armonia con la sua intima e nativa necessità di rivelare un mondo umano, segno che l’artista aderisce alla vicenda che rappresenta con sincerità e commozione, non partecipandovi certo da spettatore. I temi che rimarranno costanti e ricorrenti nella sua produzione pittorica sono immagini di vita popolare: “Il cocomeraio” (1947), “Osteria romana” (1948), della fatica, del lavoro e dello studio, “Le danaidi” (1947), “La vendemmia” (1956), “Autostrada del Sole” (1962), la grande parete affrescata nell’Aula Magna dell’Istituto Manieri in Roma (1958), dei paesaggi silenti di Roma, “Case sul Tevere” (1947-1963), “Trinità dei Monti” (1948), “Piazza del Popolo” (1948), dei ritratti e dei nudi femminili, la cui musa ispiratrice è sempre la moglie, notissimo è il “Ritratto di Nietta” (1950), delle figure di soggetto religioso, “Cristo deposto” (1947), “Assunzione della Vergine” (1950, Museo del Prado, Madrid). Numerose sue opere, a carattere religioso, sono presenti nei Musei Vaticani.

Pittore senza complessi e schietto come la gente della sua Gravina, nel 1964 un amico ci ha lasciato, proprio nel pieno della sua maturità artistica, quando cominciava a raccogliere i frutti di una vita non semplice e non facile. La tristezza causata dalla perdita, veramente immatura, viene in parte attenuata dalla certezza che il nome e le sue opere hanno impresso orme durevoli nella storia dell’arte italiana . 

Consolazione visto da Giuseppe Pirrone detto "Gianpistone"  1953


 

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